poesia. Nuove ali.

Nuove ali.

 

 

Vedo un uccello

Lo seguo da lontano

Salgo su un albero

Gli sono vicino

Con lui mi poso.

Un ramo con un nido

I suoi unici averi

Io sono troppo grande

Per entrare con lui

Ma mangio un po’ del suo cibo

E mi trasformo in uccello.

Giù mi stanno aspettando

Non mi vedono più

Io sono qui con le mie ali

In un nido di paglia.

Mi cercano ovunque

Io non scendo giù

Volo in alto

Poi riatterro.

Sulla mia finestra

Non c’è niente da mangiare

Loro non sanno che quel piatto

Non è più per me.

Io voglio solo due briciole

Da portare con me

Su in alto nel cielo

Dove il vuoto ora è mio amico.

Si affacciano

Mi vedono e non mi riconoscono

Io non provo a parlar loro

Non mi capirebbero.

Seguono le mie ali

Il mio volare è sereno

Tranquillo

Felice e gioioso.

Non mi buttano nemmeno un pezzo di pane

Io sono un uccello

E non possono capire

Che io vivo di quell’unico pane

Che loro possono darmi.

Mi guardano ancora

Io sono sempre io

Ma sono lontano troppo alto

Perché loro comprendano che vado via da loro

E che quell’ultimo pio pio

Io lo pronuncerò lassù

E che per sentirlo

Non potranno solo guardare in alto

Ma dovranno volare su.

Forse non gli importa

Ho le ali forti

Ma non sanno che quelle di un tempo

Erano solo braccia incapaci di volare

Dove nessuno può vedere nella notte

Il becco di un uccello che chiede un pezzo di pane

Pronunciando un semplice pio pio.

E quel fucile

Non mi lascerà cadere di nuovo

Non mi ferirà più

Volerò così in alto

Che non potrà raggiungere

Le mie nuove ali.

 

di Vanessa Ceccarelli